A caal del temp – A cavallo del tempo – raccolta di poesie in dialetto bresciano con traduzione in italiano

A caal del temp A cavallo del tempo

A caàl del temp

50 poesie in dialetto bresciano con relativi disegni

a.c.m. Indipendentemente Editore – Marzo 2003

03 a caal del tèmp

Una voce nel tempo

Quando le ombre del tramonto principiano ad allungarsi ed i giorni luminosi della giovinezza sembrano invero fuggiti “a somigliar d’un lampo”, dai recessi della memoria affiorano i ricordi.

Se hanno il fragore dei corni da caccia, evocati da Apollinaire, sono destinati a perdersi nel vento; se invece il loro suono è sommesso, possono recare qualche conforto “al male di vivere”.

Nella sua terza silloge Velise Bonfante – cavalcando il tempo che tutto insegna, se crediamo ad Eschilo – vola all’epoca favolosa dell’infanzia. Dove si ritrovano i paradisi perduti e non ingialliscono i sogni ricamati, al lume d’una lucerna, nel tamburello della nonna materna.

Tuttavia, giacché le spine durano più delle rose, l’autrice ritorna al presente e si confronta con l’alterna quotidianità, della quale la domestica “dindoca” è metafora suggestiva. Ne conseguono icastica evidenza la polvere diseguale che ognuno si lascia alle spalle, il non sopito amore filiale, l’amaro specchiarsi nel volto di un coetaneo casualmente incontrato, la malinconia indotta dall’abbandono di una vecchia dimora, il mistero che si cela dietro l’uscio serrato, una notte silente di plenilunio, le parole che aleggiano intorno e si sfanno come fiocchi di neve al contatto della mano.

La meditazione di Velise, sempre estrinsecata con voce suadente, è rivolta a tutto ciò che vive e per naturale conseguenza costituisce, secondo l’intuizione di un critico “emunctae naris”, materia dell’arte.caal del temp

Ultimata la lettura, ho rammentato che “la pluma es la lengua del alma” e m’è parso che la considerazione di Cervantes si attagliasse al “limpido rivo” fluito dal cuore di una signora benacense, per la quale

nel tèmp che töt entröbia, pasa e va – gh’è sèrte umbrìe che mai le sparirà”.

Ma il dono poetico, che discende dall’alto, lenisce il dolore e rinnovella l’umana speranza.

Mario Arduino – Dalla catulliana Sirmione, nel febbraio 2003

A caal del temp A cavallo del tempo 

 

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