El sospir Il sospiro poesia dialetto bresciano di Velise Bonfante
El sospir
m’è scapàt nel vardàt
chel sospìr isé lonch.
El so che a sercàt
te ghe set, te ghe se
sèmper stat, dé per dé
sèmper chèl, en pontèl.
g’hó capit
che ‘l tèmp el va istès
pó a ulìs bé.
l’encurzìm ‘pena adès
che fae sponda sö té
ma l’è té, che da ‘n pès,
te te pòstet a me?
Cosa g’hó?
Gnènt de gnènt.
L’è che piöf. Sarà ‘l tèmp.
Il sospiro
Non so il perché / mi è sfuggito nel guardarti / quel lungo sospiro. // Lo so che a cercarti / ci sei, ci sei / sempre stato, giorno dopo giorno / un appoggio sempre solido. / Ma a vederti così grigio / ho capito / che il tempo trascorre anche / a volersi bene. / Sarà stato quel sospiro / l’accorgermi solo adesso / che io mi appoggiavo a te / ma sei tu, che da molto tempo, ti appoggi a me? // Che cos’ho? / Nulla di nulla. / È che piove. Sarà il tempo.
El sospir Il sospiro poesia dialetto bresciano
10 – 5 – 2003 – Premio “Angelo Albrici” alla 13a edizione del premio biennale di poesia Broletto – Città di Brescia “Giovanni Scaramella”.
Motivazione della giuria: A volte non è necessario dire tutto. Così davanti alle sottili malinconie che prendono l’animo umano, al sorgere delle piccole e acute consapevolezze legate al trascorrere del tempo, nel momento cruciale della poesia, la poesia stessa sfuma nella leggerezza del segno allusivo, nell’immagine che chiude e cela, ma nel medesimo tempo, e silenziosamente, svela il moto di mestizia e di amore.
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nel libro A caàl del tèmp – a.c.m. Indipendentemente editore – marzo 2003
È un sospirare per l’amarezza che il tempo suscita nell’animo del-l’autrice che nutre amore per il suo uomo, come lui per lei. La
chiusa appare intrisa d’una leggera consapevole delusione per il
tempo che scorre. Il sospiro ne allevia le conseguenze.